Parità di genere: la Germania "apre" alle donne nel calcio maschile
In Italia ci aveva provato (ma a mo’ di boutade) Luciano Gaucci nell’ormai lontano 2003, proponendo il tesseramento dell’attaccante tedesca Birgit Prinz per il suo Perugia maschile (allora militante in Serie A): a distanza di quasi un ventennio, la BFV (Bayerischen Fußball-Verbands, cioè l’omologo bavarese dell’italiana Lega Nazionale Dilettanti) ha approvato il tesseramento di donne nei campionati maschili di sua competenza, con l’intento di rendere sempre più partecipativo non solo il calcio, ma lo sport in generale.
La scelta della BFV è stata non solo approvata, ma anche applaudita dalla DFB (Deutscher Fußball-Bund), vale a dire la Federcalcio tedesca, che già può vantare un settore calcistico femminile di prim’ordine, con all’attivo al conquista di ben nove Women’s Champions League (quattro - 2001/’02, 2005/’06, 2007/’08 e 2014/’15 - da parte del FCC Francoforte sul Meno, due -2004/’05 e 2009/’10- del Turbine Potsdam, altrettante 2012/’13 e 2013/’14- del Wolfsburg e una - 2008/’09 - del Duisburg) a livello di società, nonché due successi iridati (2003 e 2007), sette continentali (1991, 1995, 1997, 2001, 2005, 2009 e 2013, più quello del 1989 conquistato come Germania Ovest) e uno Olimpico (2016) a livello di Nazionale.
Le società maschili dilettantistiche bavaresi potranno, dunque, tesserare anche femmine, benché esse abbiano compiuto diciotto anni: ciò varrà non solo per il calcio “tradizionale”, ma anche per il futsal (il calcio a 5, impropriamente noto anche come “calcetto”) e il beach soccer.
Il primo sodalizio a “sfruttare” tale opportunità è stato il Futsal Club Regensburg (società di calcio a 5 espressione della cittadina bavarese nota in Italia con l’esonimo di Ratisbona) con il tesseramento di Miriam Prechtel.