Nel calcio c'è (ancora) un problema razzismo?

23.12.2024 18:21 di  Stefano Severi  Twitter:    vedi letture
Nel calcio c'è (ancora) un problema razzismo?

Non è stato un bel weekend dal punto di vista dello spirito sportivo quello appena terminato tra Germania ed Italia. Partiamo proprio dal nostro St Pauli, vittorioso a Stoccarda per 1-0 con gol di Eggstein. Nel dopopartiita sui social si sono registrati attacchi di chiaro stampo razzista al nostro attaccante Dapo Afolayan, subito stigmatizzate sia dai compagni che dalla società stessa tramite comunicato sui social. Il capitano Irvine ha postato la foto della maglia di Afolayan e ha commentato semplicemente "fuck racism".

Sempre in Germania ci spostiamo nel bacino della Ruhr, per la precisione ad Essen, dove la squadra di casa si apprestava ad affrontare la seconda squadra dello Stoccarda (società, suo malgrado, sfortunata protagonista del weekend). Durante il minuto di silenzio per le vittime dell'attentato ai mercatini di Magdeburgo si è sentito chiaramente uno spettatore urlare lo slogan di estrema destra: "La Germania ai tedeschi". Tutto lo stadio ha immediatamente coperto di fischi lo slogan, "halt die Fresse" (smetti di dire cavolate) e intonando un coro antirazzista "Nazi raus" che non ha bisogno di traduzioni.

In Italia la notizia di giornata arriva invece dallo stadio Menti di Castellammare di Stabia dove si affrontano Juve Stabia e Cesena. Il gol vittoria viene segnato da un giovane difensore delle vespe in prestito dalla Lazio Romano Floriano Mussolini, figlio di Alessandra Mussolini e pronipote del dittatore fascista Benito Mussolini. Lo speaker dello stadio come da tradizione scandisce il suo nome e dalla tribuna in tanti ripetono il suo cognome, o almeno la seconda parte del cognome, facendo il saluto romano. In Italia la cosa viene catalogata come goliardia e passa in sordina mentre all'estero ne parla letteralmente tutto il mondo.

Chiudiamo la carrellata a Monza, impegnata in casa contro la Juventus. I tifosi di casa hanno esposto lo striscione "Buon Xmas a tutti", giocando evidentemente (è polemica attuale) sul doppio senso tra Christmas, abbreviato spesso in Xmas per assonanza fonetica, e la Decima Mas, la formazione neofascista di Valerio Borghese responsabile di orrendi crimini durante la Seconda Guerra Mondial e nel dopoguerra tra i quali la strage di Portella delle Ginestre.