Come risolvere la questione sport e calcio in Italia: il bilancio è veramente il problema?
Abbiamo assistito nelle ultime ore alle notizie delle dimissioni dell'intero Cda, presidente compreso, in seno ad un club tra i più famosi in Italia e in Europa. Come giornalisti con sede nel Nord Europa e Sankt Pauliani commentiamo sportivamente i fatti e li vogliamo analizzare con voi, nostri carissimi lettori. Come dimostrato nel passato non siamo per una squadra o contro qualche colore particolare, siamo innanzitutto per il Sankt Pauli e per il modello tedesco, certamente siamo anche con e per lo sport italiano: viva l'Italia, come cantava De Gregori.
Fatta questa premessa, siamo molto rattristati dei fatti accaduti, ma che non ci hanno colto di sorpresa. Sono ormai decenni che lo sport italiano è in crisi societaria (non in crisi di risultati) mentre il calcio italiano è sia in crisi di risultati che in una piena crisi societaria. Vi siete domandati come mai queste crisi societarie non avvengano quasi mai all'estero con il solo Barcellona che fa da eccezione che conferma la regola (link1 - link2).
Come mai queste situazioni avvengono solo in Italia? Nel bel paese troviamo squadre (assurdità solo italiana che da decenni possano essere chiamate imprese ) che falliscono al ritmo di circa 15 a stagione: negli ultimi 10 anni si sono registrati oltre 156 fallimenti. Speculazioni, cordate, bellissima espressione alpina per scalare vette inimmaginabili e poi cadere nei burroni fallimentari. Fondi arabi, i russi i russi, gli americani cantava Lucio Dalla senza sapere il disastro che stanno portando nello sport italiano. Spesso arrivano e non si sa chi siano, comprano i club e Report (RAI3) certifica che chi ha comprato un club non era rintracciabile nella sua nazione di origine, senza sede e senza neanche i capitali necessari.
Capitali e ancora capitali... non sarà forse che è proprio il capitale ad essere il problema ? Dagli inizi degli anni '80 in Italia fu avviato un modello che doveva "professionalizzare" lo sport italiano! Bellissimo! Ottimo! Ma si distrussero le associazioni sportive, bisognava organizzarsi in società per azioni, questo fu il nostro errore. Oggi non esiste più la Associazione Sportiva Roma (Spa), non esiste il vecchio e glorioso Cricket & Football Milan né tanto meno la più antica associazione sportiva italiana il Genoa! (Link Genoa).
In tutto il mondo invece le associazioni sportive continuano a promuovere sport e successi, il nostro modello è e resta quello germanico del Sankt Pauli con esempio per tutti, le associazioni del Friburgo e del Bayern di Monaco. Non abbiamo mai sentito infatti di fallimenti in Portogallo (link Porto) o di altre associazioni in giro per il Mondo, dalla Danimarca alla Svezia ma soprattutto in Germania, NO.
Non abbiamo mai sentito di ricapitalizzazioni al Bayern di Monaco (link) ma soprattutto le tedesche non disdicono al capitale, il capitale che come tutti sanno lo hanno inventato loro, come mi spiegava la mia carissima Nonna, maneggiare con cura ! in questo modo il Bayern ha alla base oltre 350.000 soci che poi gestiscono il loro piccolo capitale interno e non cedibile a fondazioni e/o cordate straniere. Internamente ha la Audi come anche una città molto importante italiana, la Adidas e la Allianz proprio come il caso nostrano. Nessuna di loro possono esprimersi sui fatti sportivi, controllano solo. Non abbiamo in Germania azionariati popolari dove si possono comprare azioni dal lunedì al venerdì presso un qualsiasi sportello bancario, abbiamo invece la promozione sportiva nel vero senso della parola, dove i soci attivi praticano lo sport mentre i soci passivi che non praticano discipline sportive sostengono invece i settori giovanili.
Che bello, questa la differenza e questo il trucco teutonico, promuovendo lo sport fanno anche business, costruiscono stadi (comunali), formano nuove classi culturali di giovani attraverso lo sport, combattono il razzismo e la violenza con la pratica dello sport, con la partecipazione, inclusione. Questo ha portato anche a tanti nuovi posti di lavoro, lo sport quindi aiuta anche indirettamente la società creando veramente un Pil incredibile, aiuta la sicurezza nazionale: lo sport praticato dai tedeschi aiuta anche la sanità pubblica. In Italia il CONI ha oltre 5 milione di praticanti, adesso capirete come mai il CONI tedesco conta oltre 27 milioni di praticanti, mentre la nostra FIGC ha solo 1 milione di tesserati contro gli oltre 7 della DFB tedesca.
Un fatto che pochi sottolineano è anche la portata economica e storica sportiva negativa, ci spieghiamo meglio. Il Bayern o il Porto sono fortemente radicati nel loro contesto cittadino, regionale. Noi invece abbiamo squadre che hanno sede in altre città e si allenano in altre provincie: come sarebbe se il Boca Juniors si allenasse sul campo del River Plate?
La tradizione si é persa, la storia ed anche i simboli hanno cambiato, ma solo in Italia questo succede. Il marchio è stato venduto all'estero ed anche questo è stato un grande errore, svendiamo tutto e non sappiamo neanche a chi. Il problema degli ultimi giorni non è quindi riconducibile ad un solo club, bello oggi mostrare il dito a chi si è dimesso o ha chiesto di dimettersi dal Cda, noi italiani siamo tutti colpevoli.
La nostra politica è colpevole che da anni critica il sistema calcio senza avere una visuale di "insieme " legandosi mortalmente ai presidenti calcistici, soprattutto la FIGC che continua ad insistere con il modello delle "imprese" fallimentari. È sotto gli occhi di tutti, chiaro come il sole, ma oggi siamo scuri come la notte!