Alla scoperta del Wolfsburg: incontro con il top manager (ex St Pauli) Michael Meeske
Incontro d’eccezione per TuttoStPauli che vi porta alla scoperta del Wolfsburg, la squadra dei lupi verdi con sede nella città della Volkswagen. Questo report è il risultato di un incontro con il membro del CdA dei VFL Wolfsburg Michael Meeske, grande protagonista della rinascita sportiva ed economica del St Pauli ai tempi in cui era leader del settore marketing.
La storia. Il VFL Wolfsburg, ovvero „ associazione sportiva per esercizi del corpo “ viene fondata il 12 settembre 1945 ( a pochi mesi dalla fine della seconda guerra mondiale) ed oggi conta oltre 30 gruppi sportivi con circa 5000 soci attivi. Tra le sezioni più importanti ricordiamo quella di ginnastica, judo (foriera vari ori alle Olimpiadi), atletica leggera (anche questa di grande successo ai giochi olimpici), nuoto, sollevamento pesi, basket, scherma oltre naturalmente alla più nota divisione calcistica.
Proprio il settore calcio si stacca nel 2001 dal resto dell’associazione approfittando di una delle rare eccezioni concesse da federazione (DFB) e lega calcio (DFL) tedesca. Oggi conta oltre 17.000 membri nel “Wölfe-/Wölficlub”. In pratica una sezione di un’associazione può divenire una sorta di "protettorato" economico dopo che la stessa abbia negli anni (almeno 20), in maniera meritoria e continuativa, portato lustro all’associazione stessa. E questo è proprio il caso della sezione calcistica del Wolfsburg, anche se questa sua peculiarità lo porta oggi a non essere visto di buon occhio dai “puritani” dell’associazionismo. Eppure il Wolfsburg resta un esempio di integrazione ed inclusione come pochi.
È proprio su questo che fa leva il discorso di Meeske, dall’alto della sua esperienza come “risanatore” di conti di tutti i club tedeschi in cui abbia lavorato: bilancio e marketing per lui non hanno segreti. Chiedere a Norimberga, Hannover e, come già detto, proprio St Pauli. Tra le sue esperienze da ricordare anche il biennio come responsabile capo della DFL, la lega tedesca di calcio. Già questo sarebbe un esempio da importare e copiare in toto in Italia, dove il modello associativo è visto (con l’eccezione meritoria del già citato FC SüdTirol) erroneamente come non praticabile: sanare i bilanci senza sacrificare la parte sportiva non solo è possibile bensì necessario. E avere i conti a posto (forse a qualcuno in SuperLeague fischiano le orecchie) non significa non vincere, come vediamo appunto non solo al più famoso Bayern di Monaco ma oggi qui al VFL Wolfsburg.
”Faccio gli auguria Giovanna Soccimarro – spiega Meeske – ragazza ventiduenne di chiare origini italiane che con la nazionale di judo tedesca si è appena qualificata per le prossime Olimpiadi di Tokio nella categoria 70 kg. Giovanna ha già portato all’associazione la medaglia d’argento agli europei di categoria. E comunque il Wolfsburg, e più un generale tutta la città, ha un grosso legame con la grande comunità italiana che qui si stabilì negli anni per lavorare alla Volkswagen. In epoca pre Corona eravamo soliti anche disputare un’amichevole estiva con la Lupo Martini, la più famosa squadra di italiani in Germania che è proprio di Wolfsburg” ed anche la associazione sportiva più antica fondata da emigranti":
Cosa pensi quindi del modello in generale tedesco ed in particolare del Sankt Pauli lo consiglieresti agli italiani ?
“ Certamente, vedete il modello associazionistico ( eingetragen Verein ) aggrega include, integra le persone, come puoi vedere noi del VFL e la Lupo Martini e non esclude neanche la possibilità di avere sostegni economici, lo consiglierei non solo in Italia main tutto il Mondo certo assolutamente “.
Il rapporto con il territorio. “Noi pratichiamo attività sociale sia in città che in tutta la nostra regione, la Bassa Sassonia – prosegue il dirigente – perché il nostro obiettivo è rinsaldare il cordone ombelicale con la gente. Abbiamo in essere collaborazione con oltre un centinaio di associazioni sportive più quella con “Terre des hommes”. Ci sono poi vari progetti sociali in Brasile e in Messico supportati dalla nostra associazione”.
Espansionismo. In un’epoca in cui il calcio tende a svendersi ai mercati esteri Meeske consiglia un bilancio molto sensibili degli interessi.
“Noi non abbiamo un modello che mira a conquistare i mercati – precisa Meeske – bensì cerchiamo di sviluppare e rafforzare le nostre radici sul territorio. Questa è la nostra missione”. Certamente diversa da quella dei club italiani ed europei, aggiungiamo noi.
L’ultima battuta è dedicata al flop della Superlega: “Questo progetto ha dimostrato che il calcio ha perso il contatto con la gente. La Superlega era solo la punta della piramide ma si era dimenticata dei campionati intermedi, ovvero dello sport di base o sport per tutti”.
Grazie Michael per la piacevole conversazione, grazie per le tue grandi esperienze ed i tanti consigli Forza Lupi forza Wolfsburg un in bocca al lupo a tutti voi