Il Potere deve essere Bianconero - Ragazzi di Stadio
Oggi ricordiamo con le nostre poche righe, un altro grande dello Sport giornalistico Italiano che ci ha lasciato. Daniele Segre non ha segnato o giocato le partite, ma da giornalista e primo ed unico vero reporter che ha raccontato gli anni magici dello sport italiano, segnava gol spettacolari nella sua descrizione chiara del mondo allora ultras.
Daniele Segre nasce ad Alessandria nel 1952, piemontese ancora ventenne nella Torino metalmeccanica inizia a scattare fotografie per poi ritrarre il mondo giovanile studentesco di quel periodo. Le sue opere più grandi ed importanti ritraggono descrivono quasi con una penna raffaelliana, disegna il mondo del lavoro. "Morire di lavoro" è uno dei migliori ritratti sul mondo del lavoro e dei lavoratori italiani, con "Sic Fiat Italia" descrive il passaggio tristissimo dal successo italiano al capitalismo straniero.
Noi restiamo accanto ai film di Daniele che ritraggono lo Sport italiano, quello del suo Piemonte. Nacquero qui le prime ed anche più famose associazioni sportive italiane, le più antiche federazioni sportive. Questo Piemonte industriale, molto vicino al mondo nord europeo, molto vicino al mondo del Sankt Pauli, portò specie agli inizi del 900 ad essere il Piemonte egemone nello sport Italiano. Nel film "Sic Fiat Italia" precorre gli eventi sportivi del tracollo italiano, dipinge il mondo della Industria Italiana ormai distrutta e svenduta al capitale straniero, quello che poi di li a poco tempo, accadde anche allo sport ed ai club Italiani di successo, distrutti e svenduti alla speculazione estera.
Nel triangolo industriale Torino/Milano/Genoa furono fondate la Societá Ginnastica Torinese (1844), Genoa Cricket and Football Club (1893), Unione Pro Sport Alessandria (1896), Società Ginnastica di Torino (1897), Liguria Foot Ball Club, (1897) e SC Juventus (1897), Società per l’Educazione Fisica Mediolanum (1898), Società Ginnastica Andrea Doria (1900) solo per citarne alcune, tutte in quella zona di Industrializzazione e sviluppo economico. Oggi sono tutte straniere.
Nel 1978 un primo breve documentario "Il potere deve essere bianconero", ritrae giovani che girano intorno allo stadio comunale di Torino, entrano nei bar e prendono gli autobus chi con un foulard chi con altri senza sciarpe, tutti felici di cantare e ballare per la loro squadra. I giovani cantano canzoni prese in prestito dalle canzoni dei lavoratori di quell;epoca, i metalmeccanici della Fiat ancora piemontese, sono premonitori senza saperlo di una egemonia che verrá di li a poco.
Daniele Segre infatti racconta per primo, senza volerlo, il "potere" sportivo che la squadra torinese di li a poco avrebbe conquistato. La prima ad aver vinto tutte le coppe europee; coro anche questo portato in curva di li a poco in curva Filadelfia: "Tutte le coppe le abbiamo noi, solo noi, solo noi!". Daniele Segre è il primo a parlare di subculture, poi seguirà Valerio Marchi a Roma, tutti che ci hanno lasciato troppo presto.
Il suo secondo documentario "Ragazzi di Stadio" entrare delicatamente nei gruppi delle due squadre della cittá sabauda, li fa parlare e descrivere le loro vite accanto ai colori delle loro squadre. In maniera delicata e raffinata, racconta le storie dei ragazzi che lavorano e che mettono da parte 1000 Lire per la partita, immaginatevi oggi sarebbero circa 50 centesimi il costo del biglietto della partita.
Incontra le due tifoserie mentre dipingono striscioni, guardandoli bene con le loro giacche di pelle il famoso "chiodo" sembrano tanti tifosi del Sankt Pauli. I loro capelloni le loro sciarpe biancogranata sembrano quelle di oggi usate in Nord Europa. Gli altri, anche loro con il chiodo e con le sciarpe bianconere, portano alcuni occhiali da sole, ma il sole come a Sankt Pauli splende poche volte netta Torino Sabauda, e la registrazione è fatta in febbraio.
Joe, racconta alcune storie seduto sugli scalini dello stadio, potrebbe essere benissimo seduto allo stadio vecchio del Millerntor molto simile, poi la telecamera entra nella sala riunioni dei compagni di Joe. Luisa, Silvia, Susanna ed Anna splendide ragazze sono in maggioranza nella riunione pre derby, le donne sono più degli uomini e questo un altro fatto rilevante molto Sankt Pauliano. Oggi in nessuna tifoseria italiana le donne partecipano, ed in maggioranza, un gruppo su ultras, a Sankt Pauli una cosa normale. Le stesse donne sono in posizioni organizzative importanti, saranno loro le donne ad avere l´idea decisiva per il derby, saranno loro che porteranno le prime battaglie contro la discriminazione delle Donne. Ricordiamo che in quel periodo in tutti gli stadi italiani i bagni erano solo maschili, purtroppo ancora oggi in molti stadi specie di serie B ed di C, i bagni per le donne non esistono ancora.
Daniele dipinge artisticamente un ambiente perfetto di quello che divenne negli anni 80, ancora oggi tutto il mondo ne parla ancora, dell'egemonia delle tifoserie italiane. La bellezza del libro che porto poi al film documentario "Ragazzi di Stadi " è una bibbia per le tifoserie tedesche e per il mondo sportivo. Il libro oggi è in quasi tutte le biblioteche delle Università tedesche, gli sportivi e tifosi sappiamo che fanno le file per poterlo leggere e studiare ancora oggi (link).
Dobbiamo inoltre citare il bellissimo racconto che Luciana Castellina, storica penna de il Manifesto, ne fa di Daniele. Ci ricorda alcuni aneddoti delle presentazioni del Film di allora, dove Lei con il compianto Daniele, entrambi bianconeri, si imbattono in alcuni ultras caciaroni. Un documentario da continuare a vedere studiare, un libro assolutamente da leggere. Il film inoltre fu sostenuto dalla Lega calcio, dalle due squadre di Torino, la produzione fu sviluppata dalla RAI con il sostegno della amministrazione comunale della città di Torino, dell'Assessorato per lo Sport la Gioventù ed il tempo libero della città sabauda. Questo ne sottolinea ancora una volta l´estrema importanza e valore di questo storico documento di inchiesta firmato dal nostro Daniele Segre.