Assessorato allo Sport e Politiche Sociali: Jugend und Sport
Abbiamo già descritto il lavoro molto positivo del Fanladen (link), una istituzione non facilmente traducibile in italiano, che svolge la funzione del coordinamento dei tifosi che noi abbiamo nella penisola. Il Fanladen in Germania fa soprattutto da funzione sociale, costruttiva, integrativa, inclusiva, solidaristica lavori che guarda caso mancano e non sono nemmeno immaginate dai nostri politici e dirigenti sportivi italiani.
Peccato una occasione persa.
Oggi parliamo con Stefan Schatz (nato nel 1973) che è il coordinatore di Jugend und Sport, associazione che dipende direttamente dall'Assessorato allo Sport e alle Politiche Sociali della Città-regione di Amburgo, e in passato anche responsabile del Fanladen dei Pirati: lo conosciamo ormai da oltre 15 anni.
Carissimo Stefano, presentaci un po' Jugend und Sport.
Nel 1983, anno funesto per lo sport della città di Amburgo (una bella risata ci accompagna nel ricordo del 1983) proprio gli innominabili cugini ebbero l'idea ed il merito di organizzare il primo Fanladen per cercar di prevenire e/o risolvere i tanti problemi che stavano sorgendo in seno alla tifoseria dei cugini. Era il tempo di grossi scontri negli stadi dove soprattutto la estrema destra e razzista si scontrava con i tanti tifosi ed emigranti che in quel periodo cercavano di assistere tranquillamente alle partite, vedi i tanti turchi che arrivavano verso la fine degli anni 70/80 o come i tanti italiani arrivati invece tra gli anni 50/60, ma anche spagnoli portoghesi che non venivano visti bene negli stadi di quel tempo.
In quel periodo la tifoseria dei cugini viveva un periodo di auge (oggi perso, ndr) grazie alle vittorie in coppa delle coppe nel 1977 e della coppa dei campioni appunto del 1983. Il loro comportamento sia in casa che fuori era sempre molto negativo e destava tantissime preoccupazioni tanto che gli stessi tifosi organizzarono quello che sarebbe piano piano divenuto la base delle vittorie sociali e sportive della Bundesliga tedesca, il Fanladen. Ad inizio era solo una associazione di tifosi che cercavano di migliorare la visibilità della loro tifoseria, dopo gli eventi di Heysel (link ) invece intervenne nel 1985 l'assessorato dello Sport della cittá che iniziò a sostenere e finanziare i progetti che piano piano divennero integrati e contro la violenza e il razzismo.
Più tardi venne aperto anche il progetto al Sankt Pauli fino ad arrivare ad inizio anni 90 con la prima stesura nazionale da parte della allora DFB (FIGC tedesca, ndr) portanto a tutte le associazioni sportive tedesche questo modello. Più avanti con la formazione della nuova DFL (Lega calcio) il progetto fu riorganizzato dalla neonata associazione, allargando a tutte le categorie sportive di A/B/C/D ecc la responsabilità organizzativa. Tieni conto che io dirigo per conto dell'assessorato allo sport oltre 10 persone che lavorano con il Sankt Pauli e l'Amburgo, ed anche con le altre associazioni della Città-Regione di Amburgo ad esempio Altona, Victoria.
Ritieni che storicamente questo sia stato un ottimo programma ed abbia dato buoni risultati?
Massimo, se non ti conoscessi ti manderei a quel paese (ci facciamo un´altra risata), ma so che la domanda non è per me ma per i lettori italiani. Certo che sì, assolutamente sì! Dobbiamo spiegare che questo programma ha portato benefici in tutto e per tutto. Esempio Amburgo (questa volta li nominiamo perché esempio positivo, ndr), senza questo progetto inventato da loro stessi non avrebbe avuto una tifoseria che oggi possiamo dire quasi bella e normale, una tifoseria che influenza anche molte prese di posizione dello stesso club (link) dobbiamo dire grazie ancora oggi a chi oltre 40 anni fa ebbe questa idea e grazie lo devono dire tutte le associazioni sportive tedesche. Vedi altro caso emblematico la Dynamo Dresda dove il loro Fanladen fa un ottimo lavoro ed anche lo stesso club reagisce e programma molto bene, certo molti restano i problemi ma spieghiamo ai nostri amici italiani che spesso vengono qui in Germania a vedere le partite che gli stadi sono sempre pieni (ci guardiamo e scuotiamo la testa pensando agli stadi vuoti italiani, ndr) non ci sono fili spinati, non ci sono tessere del tifoso, ci sono sempre tantissime donne bambini giovani ed anche tantissimi anziani che vengono ad assistere tutti che mancano.. negli stadi italiani.
Il Progetto oggi viene finanziato al 50% dalla DFL e per il 50% dalla regione di Amburgo: lo stesso succede nelle altre regioni per gli altri club delle città tedesche. Il nostro progetto quindi gode di un budget di circa 700.000€ annuali - potrebbe essere molto per l´Italia (altra risata) ma non sanno quello che si perdono non seguendo questo progettualità. Uno stadio pieno non porta solo un incasso più alto, ma anche rientro commerciale, sponsor, turismo, trasporto.
Quando in Germania si spostano 6.000 tifosi del Sankt Pauli o del Bayern di Monaco portano economicità negli hotel, nei trasporti, aerei, ristoranti, treni speciali spesso con la discoteca nei vagoni.
Un attimo di silenzio, io lo fermo dicendo che da noi in Italia non abbiamo 6.000 tifosi in trasferta, al massimo 200/500 quando va bene quindi il problema non si pone.
Chiaro capisco gli stadi sono vuoti.
Consiglieresti questa progettualità anche per l´Italia ?
Chiaramente, noi qui abbiamo rapporti con l´Austria dove sono partite anche queste progettualità, in svizzera, la stessa UEFA sta seguendo e sviluppando il progetto da alcuni anni. Sicuramente se l´Italia seguisse sviluppasse questo modello (quanti modelli dobbiamo seguire dallo sport tedesco, ndr) anche lo Sport italiano ed il calcio avrebbero uno sviluppo sociale e positivo.
Grazie Stefano, forza Jugend und Sport, speriamo che qualcuno in Italia si svegli!
Adelante e grazie per il tuo tempo!