St Pauli sempre in prima linea: calcio, antirazzismo e lotta per l'inclusione

04.03.2025 19:06 di  Redazione StPauli   vedi letture
St Pauli sempre in prima linea: calcio, antirazzismo e lotta per l'inclusione
© foto di FCSP

Il Sankt Pauli ancora una volta dimostra di essere molto più di un semplice club di calcio. In occasione del Black History Month, ha organizzato un incontro speciale nel suo Clubheim per parlare di migrazione e razzismo, due temi centrali non solo nel calcio, ma nella società in generale. Quando si tratta di lottare contro le discriminazioni, il St. Pauli non si tira mai indietro. A rendere il dibattito ancora più significativo, la presenza del bomber sanktpauliano Oladapo Afolayan, che ha portato la sua esperienza diretta sul campo e fuori, e dello storico Patrice Poutros, esperto di migrazione e politiche di esclusione.

Migrazione e razzismo: una lotta ancora aperta

Il legame tra razzismo e migrazione è sempre stato forte e spesso taciuto. Durante l’incontro, Poutros ha spiegato come il dibattito migratorio in Germania sia da sempre carico di discriminazione, mettendo in discussione il diritto stesso di esistere e partecipare pienamente alla vita sociale per chi non è bianco o è arrivato da poco nel paese. Non è solo una questione politica: è una questione di diritti, di umanità, di giustizia.

Afolayan: "Non bisogna mai abbassare la guardia"

Nel calcio, come nella società, il razzismo non è un problema del passato, ma una realtà ancora presente. Oladapo Afolayan, attaccante del St. Pauli e simbolo di inclusione, ha portato la sua testimonianza diretta. Ha ricordato quanto sia importante non abbassare mai la guardia e continuare a lottare contro ogni forma di discriminazione, dentro e fuori dal campo.

St. Pauli: calcio e impegno sociale vanno di pari passo

Ancora una volta, il club dei Pirati dimostra che il calcio non è solo sport, ma anche impegno sociale, cultura e lotta per l’uguaglianza. Il messaggio è chiaro: il calcio deve essere uno spazio aperto a tutti, senza distinzioni, e il razzismo non può trovare posto né sugli spalti né nella società. Un altro passo avanti per un club che non smette mai di dimostrare che lo sport può (e deve) essere uno strumento di cambiamento.