Conferenza delle Regioni sullo Sport: la carta di Amburgo 22
Nelle scorse settimane si sono trovati ad Amburgo per 2 giorni gli Assessori regionali dello Sport in presenza del Ministro Sig.ra Nancy Faeser accompagnata anche dal Presidente del Comitato Olimpico tedesco Thomas Weikert e dal Presidente della FIGC tedesca (DFB, ndr). Bernd Neuendorf. La conferenza ha sviluppato le nuove linee guida per il prossimo futuro ed alla fine hanno presentato la nuova "Carta di Amburgo".
In un momento di crescente polarizzazione e demarcazione reciproca, lo sport crea riavvicinamento e coesione.
In un momento di crescente frammentazione sociale, diversità e eterogeneità, lo sport supera differenze e riserve, promuove lo stare insieme, partecipazione, comprensione e rispetto.
In un momento di intolleranza, discriminazione, esclusione e odio diffuso, lo sport crea tolleranza e solidarietà.
In un momento in cui il potere vincolante delle grandi istituzioni sociali è in declino lo sport raggiunge ampie fasce della popolazione, crea identificazione e solidarietà con la comunità e la democrazia.
In un momento di forti fattori di stress sociale e lavoro e dello stress quotidiano, lo sport crea equilibrio, resilienza e qualità della vita.
La carta continua:
Lo sport rafforza così anche il sistema immunitario, la resilienza della nostra società contro la destabilizzazione sociale, la polarizzazione, la misantropia e disprezzo per la democrazia.
Per poter sviluppare al meglio il proprio potere sociale, lo sport ha bisogno percezione e promozione politica a tutti i livelli. (Per approfondire il tema: cos'è il progetto assessorati sport - link).
Per noi che ormai da anni seguiamo le vicende sportive organizzative tedesche, questo testo ci sembra abbastanza normale, è il frutto di anni di lavoro dove la società tedesca prima seguita dalla Politica si sono uniti con un unico obiettivo: sviluppare sempre più lo sport di base.
Per chi invece legge dall'Italia, per le nostre federazioni e soprattutto per la nostra Politica, questo testo è un miraggio utopistico irraggiungibile. Spesso dirigenti, politici, sportivi ci rispondono che sia una differente cultura alla base di tutto.Se così fosse allora modifichiamo la cultura nostrana, cambiando la nostra cultura del profitto, accogliendo invece la cultura della partecipazione della integrazione nei fatti, nei progetti sociali sportivi ed integrativi che lo Sport richiede. Allargando la base si allarga anche il circolo economico oltre a quello della ricerca sportiva, vedi settore giovanile. Allargando la base si sviluppa la conoscenza dello sport quindi la lotta alla violenza, si aiuta la salute.
Alla fine della due giorni, l´assessore allo sport di Amburgo, in conferenza stampa ha anche detto che si sosteranno ad Amburgo lo sviluppo delle associazioni sportive di base che riceveranno anche circa 500.000€ di aiuti legati alle realizzazioni di progetti ad hoc.
Speriamo che il nostro servizio di informazioni venga letto dai nostri dirigenti sportivi, dalle federazioni e dai tanti politici per magari poter sviluppare anche solo il 10% dei programmi della Carta di Amburgo 22.
Per noi e per lo Sport italiano sarebbe un buon inizio, un cambio di cultura: viva lo Sport di base, viva lo Sport.