Ad Amburgo ennesimo fallimento del calcio italiano
Stasera è in programma ad Amburgo, nello stadio di serie B, il match di Europa League tra Lazio e Dinamo Kiev con gli ucraini che tecnicamente giocherebbero in casa. Dal momento che per ragioni di sicurezza la Uefa non permette partite in zone di guerra, la Dinamo Kiev, così come già fatto dallo Shaktar lo scorso anno, ha trovato ospitalità al Volksparkstadion, tradizionalmente ospitante una tifoseria di estrema destra come quella ucraina.
Anche gli ultras della Lazio sono di estrema destra ma tra biancazzurri ed ucraini non corre buon sangue: famoso in passato un striscione degli Ultras Dinamo in Italiano in occasione di una partita di Coppa nel 2018 (trasferta vietata agli italiani): "Gli ultras della Lazio di nascosto ascoltano Banda Bassotti". Tutti sanno che la Banda (la nostra intervista qui), oltre ad essere una formazione punk rock di estrema sinistra, è tifosissima della Roma. La ragione? In curva Nord all'Olimpico in tempi non sospetti era stata sventolata una bandiera degli allora separatisti (oggi regione russa a tutti gli effetti) del Donbass, vero e proprio fumo negli occhi per quelli di Kiev.
Veniamo alla sfida di stasera, con la trasferta non più vietata ai laziali ma con comprensibili timori di ordine pubblico. Per un match di Coppa Uefa al momento sono stati venduti appena 8000 biglietti, un dato che in Germania viene persino superato in incontri di quinta serie (equivalente della nostra Eccellenza). Questo perché il calcio italiano, una volta punto di riferimento di tutto il movimento tedesco, ormai non piace più. Non fa più presa. Non ha più credibilità. In un bacino di utenza di oltre due milioni di persone appena 8000 si sono mosse per acquistare il biglietto e tra questi tanti ucraini fuggiti in Germania per evitare la mobilitazione.
Ma c'è di più, un'altra brutta figura per il nostro paese. Nella serata di ieri, come riportato da numerosi media amburghesi, sono stati fermati 50 italiani con mazze e bastoni apparentemente pronti a passare all'azione. Non si sa se contro gli ultras ucraini o magari contro qualche rappresentante sanktpauliano (tra le varie cose assurde, stasera i tifosi laziali si ritroveranno proprio a Sankt Pauli per procedere in corteo verso il Volksparkstadion).
La cosa ironica di tutto ciò è che nessuno dei 50 italiani fermati ha detto di essere tifoso della Lazio, non avendo bandiere o vessilli, senza però dichiarare il motivo della loro presenza temporanea ad Amburgo da Roma.