Jatta uno di Noi - Kein Mensch ist illegal
Probabilmente vi ricorderete di quando, ad agosto, abbiamo anticipato il derby giustamente vinto da noi contro i cuginetti innominabili (qui il link) raccontando che il Sankt Pauli è l'unico club al mondo che prima delle partite suona l'inno della squadra ospite. Una cosa inconcepibile per l'Italia: immaginatevi a Milano che gli interisti facciano partire dagli altoparlanti quello della Juve o che a Napoli venga suonato quello veronese... roba da pazzi.
Invece al derby in casa del Sankt Pauli è successo anche che tutto lo stadio ha applaudito il giocatore dell'Amburgo Bakery Jatta: per lui standing ovation ed applausi scroscianti. Il bravo giocatore era infatti al centro di una situazione abbastanza scottante, con la sua carta di identità sottoposta alla verifica della Polizia criminale tedesca con l'accusa di usufruito du un permesso di soggiorno illegale.
Ad inizio del campionato tutte le squadre che incontravano i nostri cugini facevano quindi immediatamente ricorso richiedendo la vittoria ed i 3 punti per aver fatto giocare un giocatore senza un regolare passaporto. Tutto questo invece e come sempre piace a noi cambiava durante il derby di Amburgo, con la nostra associazione che si dichiarava a fianco del giocatore senza se ne senza ma.
Chiaramente tutti noi allo stadio, invece di tributare fischi come negli altri stadi, ci asiamo alzati in piedi dichiarando esplicitamente la nostra solidarietà: siamo tutti fratelli a prescindere dal colore della maglia! Immediatamente dopo la presa di posizione del Sankt Pauli tutte le altre squadre che avevano fatto ricorso improvvisamente, colte da un lampo "divino", hanno ritirato i ricorsi. Il Sankt Pauli fa sempre scuola, e che scuola!
Logicamente la polizia criminale intanto mandava avanti le sue ricerche. Bisogna tenere presente che il nostro Jatta era arrivato via Lampedusa in Germania: era il periodo dove il Governo tedesco più di ogni altro teneva aperte le porte, non avendo porti come noi italiani, che invece li chiudevamo.
Oggi a brutta notizia: la Procura della Repubblica di Amburgo avrebbe chiuso le indagini e denunciato Jatta per immigrazione illegale e per aver falsato il documento di riconoscimento al fine ottenere il permesso di soggiorno. In pratica avrebbe fornito dati errati per entrare come minorenne ed ottenere più facilmente il permesso di soggiorno.
La Procura aveva già archiviato tutto anche dopo le pressioni sia politiche che sportive e di tutta l'opinione pubblica che si era, anche grazie alla ferma presa di posizione del Sankt Pauli, schierata al fianco del "fratello" Jatta. Poi alcuni mesi fa invece, il 7 maggio per la precisione, un attestato della Universitá di Friburgo dichiarava che la persona Bakary Jatta era molto probabilmente uguale al signor Bakary Daffeh. Questo dopo aver analizzato materiali video: da qui la riapertura delle indagini.
Figuriamoci se oggi dobbiamo affidare il futuro di una persona ad un collegio arbitrale, indipendentemente se qualificato o no, per dire se una persona si possa spostare in questo pianete, da una parte ad un´altra.
Siamo tutti fratelli, viviamo in questo mondo che stiamo anche distruggendo dal punto di vista ambientale, ed oggi un attestato di una grande Universitá mi deve dire sei io posso emigrare o meno? Come mai i genitori della signora Biden cambiarono il proprio cognome da Giacoppo (Messina) in Jacobs, molto più americano, il presidente dell´Argentina da Peroni a Peron, molto più sudamericano, o il signor Bongiovanni che adotta il nome più orecchiabile in Bon Jovi. Forse lo possiamo anche capire suona meglio e lui è un cantante esperto in melodie. Resta il fatto che tutti desideriamo una vita migliore lontano da guerre e maltrattamenti, per questo
Il nostro fratello Jatta deve essere messo in condizione di vivere tranquillo, di lavorare, evitando un lavoro di "autoritarismo sbrigativo" alla Procura di Amburgo ed evitando alla democrazia un arretramento.
Bisogna andare avanti per una giustizia sociale, senza far naufragare la civiltà, i migranti vanno accolti e integrati indipendentemente da come si chiamano e come si vogliono chiamare.
Jatta deve continuare a giocare a calcio: lo fa anche molto bene, augurandogli solo di continuare a perdere i Derby.
Ti siamo vicini!
PS: Il St Pauli ancora una volta ha preso posizione ufficialmente sul tema Jatta, affidando il proprio pensiero ad una eloquente foto del derby con, sullo sfondo, la scritta sulla gradinata di Millerntor "Kein Mensch ist illegal", ovvero "Nessun uomo è illegale". Anche la nostra redazione di TuttoStPauli è stata sommersa di messaggi di ringraziamento da parte dei tifosi dell'Amburgo, divisi dai colori sociali, ma uniti a noi per l'odio verso tutte le discriminazioni. E forse sarebbe il caso che anche l'Amburgo stesso prendesse una ferma posizione in difesa del suo tesserato.