Le grandi vittorie dello Sport tedesco sono partite sempre da Sankt Pauli
Da sempre le battaglie importanti, e soprattutto quelle vinte, partono da Sankt Pauli.
Nein zu Montagsspiele. Era il 18 ottobre del 1993 e proprio in casa dei pirati si svolgeva la prima partita in posticipo del lunedi dell’era della tv commerciale; i nostri pirati pareggiarono 1-1 contro il Bochum. Davanti ad oltre 18.500 spettatori le associazioni dei tifosi stavano già organizzando la protesta, mentre il periodico del Sankt Pauli “Der Übersteiger” titolava criticamente in prima pagina,con una foto di un bambino piangente: "Il lunedi sera voglio stare con il mio papà". La battaglia era appena iniziata.
In quel periodo le tv non erano ancora veramente presenti e le organizzazioni politiche nel resto della Germania non si erano ancora mobilitate, non del tutto consapevoli dei disastri che avrebbero vissuto più avanti. La consapevolezza invece sociale e sportiva non mancava ai sankt pauliani che iniziarono una serie lunga di battaglie.
Non vi era solo la battaglia dei posticipi ma anche quella contro ai posti a sedere, a favore di quelli in piedi, che iniziò anch’essa verso la fine degli anni ’90. I tifosi sankt pauliani iniziarono a costruire una rete politica internazionale alla quale partecipavamo anche noi italiani essendo già da anni in contatto con i biancomarroni di Amburgo. La rete fu poi allargata ai veneziani, cosentini, pistoiesi e anconetani. Un incontro lo abbiamo avuto vicino a Gelsenkirchen nel 1997 dove, con altre tifoserie europee si discuteva su come meglio organizzarsi per combattere i nuovi modelli commerciali distruttivi dello sport moderno.
Mentre in Germania si boicottava lo stadio e restavano enormi settori vuoti contro i posti a sedere, sempre der Übersteiger, ormai megafono non solo delle associazioni piratesche ma di tutto il mondo alternativo tedesco, titolava in maniera forte ma chiara: "Il posto a sedere spetta solo al culo". A Millerntor già alla fine degli anni 90 i posti a sedere furono scartati grazie alla riforma dello statuto interno del Sankt Pauli che a stragrande maggioranza mise nero su bianco che lo stadio doveva avere più posti in piedi che a sedere, regola in vigore ancora oggi.
Quella vittoria fu un segnale a tutta la Germania che da quel momento iniziò a guardare a Sankt Pauli come modello da seguire. Il passo era breve e in tutti gli stadi i posti in piedi furono risistemati. Lega e Federcalcio benedissero poi anche questo sviluppo capendo che in fin dei conti era positivo aver molti più spettatori contenti allo stadio che cantano e ballano che invece stadi vuoti come in Italia.
La battaglia per il posticipo invece andava avanti: il problema non era tanto la Lega o la Federcalcio ma erano i mass media e le televisioni che si impuntavano. La fantasia e la forza politica allora prese il sopravvento, portando direttamente la lotta politica davanti alla tv. Come? Facendo alzare palloncini raffigurati maialini durante le partite! La prima fu proprio, manco a dirlo, a Millerntor: (noi per caso fortuito eravamo allo stadio). I palloncini durante la partita venivano alzati e mossi per essere in pratica davanti alle telecamere. Il dibattito si stava allargando a tutti, nascevano associazioni come funghi fino ad arrivare ad un paio di anni fa quando le federazioni insieme alle associazioni dei soci e logicamente i responsabili della tv decidono di non trasmettere più le partite del lunedì. Si chiude così, con una ulteriore vittoria per il Sankt Pauli, un’altra battaglia dei tifosi organizzati in associazioni. Ieri, proprio da Amburgo (lato HSV), ovvero dove oltre 28 anni fa era stata trasmesso il primo posticipo, è andata in onda la telecronaca dell’ultimo Montagsspiel della storia del calcio tedesco!
Tutto questo ovviamente stride con il disastro che abbiamo in Italia dove le associazioni non sanno cosa fare (niente di più che guardare in maniera acritica al al football inglese) e i nostri mass media trasmettono come se fosse un’isola spettacolare. Ma mentre Edoardo Bennato ci ricorda che questa isola felice non esiste in Italia continuiamo ad avere il “modello inglese” come riferimento. Ma riferimento per cosa? Il loro disastro organizzativo è assoluto!
Addirittura la serie B tedesca ha quasi una media spettatori più alta della Premier League inglese e gli stadi tedeschi sono accoglienti ed hanno posti in piedi legali dappertutto. Il Sankt Pauli ha il muro marrone più grande in Europa, la tribuna di fronte alla centrale con oltre 13.000 posti in piedi e i media italiani evitano di parlarne, forse per la vergogna? In Germania, in tempi pre covid, si vedevano striscioni, balli ed anche fumogeni in ogni settore: ne vogliamo parlare? In Inghilterra invece stanno tutti zitti seduti e muti. Da bravi sudditi.
In Italia abbiamo avuto la “tessera del tifoso”, la cosa più perversa che un idiota abbia mai partorito, mentre al Friburgo (link), al Bayern di Monaco oppure alla Dynamo di Dresda o anche allo SSC Schwerin, al Werder Brema (link) esiste solo la tessera di partecipazione alla vita della propria associazione sportiva. Idea semplice, partecipativa e sociale.
Per concludere potremmo anche ricordare che il caro biglietti ha facilmente attaccato sia in Inghilterra che in Italia ma non al Sankt Pauli on in Germania. Proviamo a confrontare il costo di un posto in piedi (standing area per gli inglesi) e vediamo che al Borussia Dortmund (per citare lo stadio numero uno) costa anche 3 volte meno che in Inghilterra o che in Italia. Chi parla ancora di modello inglese si dimentica il di sottolineare quanto quel sistema sia repressivo e commerciale, dove spesso le tifoserie non possono andare in trasferta. Al contrario in Germania grazie alle associazioni sportive, per legge, va riservato ai tifosi ospiti almeno il 10% della capienza dell’impianto. Provate ad immaginarvi a Napoli, magari contro il Verona almeno 7.000 biglietti per gli scaligeri o a Milano per un Inter contro Roma almeno 8.000 per i giallorossi. Sarebbe una grande vittoria per tutti, ma chi va a vedere ormai una partita in Italia? Immaginatevi un Pisa-Livorno o un Fiorentina-Juventus con oltre 4.000 biglietti agli ospiti: dovrebbero svuotare almeno mezza curva. Gli esempi potrebbero essere molteplici ma tanto, ci chiediamo ancora una volta, chi va a vedere le partire in Italia? Omai nessuno (e non ridete per piacere).
Einzige Möglichkeit. Il Sankt Pauli resta l’unica via associativa e l’unica via politica. Come sempre ricordiamo a tutti il nostro amichetto romano, sor Carletto, che diceva che solo uniti si vince e aveva proprio ragione!
Sportivi di tutto il mondo ed in Italia, unitevi... al Sankt Pauli!