Bundesliga: la sindrome del girone di ritorno
Con il nome di sindrome si intendono una serie di problematiche molto simili tra loro, senza avere però un preciso riferimento alle sue cause e al meccanismo di comparsa. Il termine viene dall'antico greco e in italiano noi la traduciamo con come "complesso di sintomi" o "concorsi": circostanze, molto simili che danno uno stesso risultato.
Noi analizzeremo oggi le situazioni che si configurano nella Bundesliga (in tutte le serie A/B/C tedesche) espressioni di una serie determinata di risultati di natura completamente differenti, ma che hanno alla base sempre un sintomo comune: la sosta invernale ed il girone di ritorno che hanno creato appunto la Sindrome del girone di ritorno.
Tutti gli sportivi dichiarano importantissima la sosta invernale ma nei campionati anglosassoni britannici questa non esiste: i campionati vengono svolti senza sosta e le partite si susseguono quasi ogni 3 giorni. In Italia invece la sosta è una variante dipendente da chi la prescrive, quasi fosse una coperta corta usata per coprire il corpo di un delitto.
In Germania invece ha un suo scopo quello di dare uno spazio di riposo nel periodo natalizio e poter ricaricare le batterie. Sosta tradizionale in tutti i campionati ma che spesso porta risultati completamente differenti dal girone di andata e la sosta è appunto la nostra sindrome o circostanza. Senza andare troppo indietro negli annali calcistici, nell'anno 2008/09 nella serie A tedesca comandavano a metà dicembre il Hoffenheim ed il solito Bayern. La sosta durò allora 45 giorni ed alla ripresa delle ostilità sportive il futuro campione del Wolfsburg era solo al nono posto in classifica con 9 punti di distacco dalla testa. Ma la sosta fece male a tutti risultando indigesta non solo al Bayern ma anche agli innominabili che furono per alcune domeniche primi in classifica, all'Hertha Berlino e allo stesso Hoffenheim ma tutte finirono alle spalle del Wolfsburg che vinse lo scudetto. Militavano nella squadra giocatori conosciti da tutti voi come Dzeko, Barzagli e Zaccardo. Gli innominabili arrivarono ad 8 punti dal Wolfsburg, Hoffenheim addiruttura a 14 punti quando era stato spesso in testa alla classifica. La sosta aveva probabilmente psicologicamente modificato la preparazione delle squadre, la mentalità e forse furono anche nuove tattiche o nuovi giocatori presi nel periodo di gennaio, le famose con cause o circostanze appunto che insieme costituiscono la sindrome del girone di ritorno che colpì oltre al Bayern anche varie squadre. Alcuni anni dopo fu il nostro Sankt Pauli sempre in serie A ad essere colpito, che nel girone di ritorno dopo la vittoria in trasferta nel Derby rimandato per 3 volte infilò addirittura una serie di 12 sconfitte ed un solo pareggio passando da metà classifica ad desolatamente ultimo ad oltre 9 punti dalla salvezza.
Spesso si hanno solo i risultati sportivi ma non si riescono bene a leggere le cause che spesso sono appunto una serie di "concorsi" e circostanze varie che portano alla disfatta e alla malattia finale: il fatto resta assolutamente agli atti che la sosta in Germania nasconde quasi un ruolo mistico appunto una sindrome del girone di ritorno.
Nella serie B invece, conosciuta anche come Bundesliga 2, possiamo tranquillamente ricordare, se questo non fosse necessario con i vari casi degli innominabili. In tutti e 3 gli anni precedenti iniziarono sempre fortissimo concludendo i gironi di andata nei confronti ad esempio del Paderborn addirittura con ben 12 punti (2018/19) di vantaggio ma finendo sempre quarti o addirittura quinti. Lo scorso anno invece i nostri cari innominabili avevano solo 7 punti di vantaggio al girone di andata sul Greuther Fürth finendo sempre dietro con 6 punti di distacco e fuori dai posti disponibili per la risalita in Serie A.
Sono solo alcuni esempi storici di come un periodo forse non ben gestito della sosta natalizia possa influire negativamente sulla parte sportiva. I nostri pirati sono partiti fortissimo nel girone di andata, tutti noi siamo stati sorpresi positivamente dal bel gioco dimostrato dalla squadra di Schultz, complimenti. Speriamo altresì che anche il periodo post sosta possa essere gestito bene anche analizzando i vari fattori ch si celano dietro la famosa "sindrome " e che questa non possa attaccare i nostri Pirati.
Se da una parte i nostri soci e tifosi sono piacevolmente ammaliati dal bel gioco sviluppato fino a dicembre, ci arrivano i primi " appunti " ed impressioni degli innominabili (oggi hanno maltrattato 5-0 in trasferta la capolista Darmstadt, ndr) che hanno capito che la sindrome deve essere gestita in maniera sportiva forte prendendo precauzioni e contromisure, sicuri che loro la stanno gestendo bene ed invertendo la rotta. Noi speriamo che le loro previsioni siano errate, ma speriamo anche che la nostra dirigenza e staff sportivo inverta la rotta, riportando il veliero dei Pirati a solcare i 7 mari davanti a tutti.
Adelante Pirati.