Cos'è e come lavora l'"ufficio dei tifosi"? Vi raccontiamo il Fanladen
Sul finire degli anni '80 il movimento associativo di Amburgo e di Sankt Pauli si diede come obiettivo quello di trovare una base dove poter sviluppare aggregazione ed antirazzismo. Il posto designato fu un piccolo ufficio vicino allo stadio, dalle spese di affitto irrisorie, all'interno del quale presero vita attività e materiali auto-prodotti sufficienti a coprire i pochi costi di gestione.
Era nato il “Fan laden” (oggi Fanladen, ovvero “ufficio dei tifosi”), che alcuni anni dopo sarebbe diventato “Fanprojekt”, ovvero quel luogo dove ormai quotidianamente istituzioni, associazioni sportive, Federcalcio e Lega Calcio riescono a dar vita alle potenzialità che oggi ben conosciamo.
All'epoca, come sempre succede agli albori delle belle avventure, si parlava solo di auto-organizzazione, fantasia e impegno politico per combattere la crescente minaccia dell'estrema destra. Venne realizzato proprio in quel periodo un celebre autoadesivo, che nel tempo avrebbe avuto un enorme successo: il pugno che distrugge la svastica divenne un vero oggetto di culto, quasi mitico, e fu copiato praticamente da tutte le tifoserie del mondo.
Molti progetti e molti anni sono passati. Oggi il Fanladen, ma soprattutto il progetto dei tifosi è legge e viene organizzato logicamente in forma associativa su tutto il territorio nazionale, viene sostenuto economicamente direttamente dalla Lega Calcio per il 50%, mentre per il restante 50% dalla città, tramite il proprio assessorato di competenza.
Se teniamo in considerazione che questo "ufficio" a Sankt Pauli ha 6 dipendenti provenienti dal tessuto sociale, ai quali si affianca un altro dipendente che lavora mezza giornata, potremo capire velocemente quanti posti di lavoro questo coordinamento è riuscito a creare. Inoltre questo coordinamento – insistiamo su questa parola italiana per semplificare la comprensione – appartiene ad ogni club: non parliamo solo di quelli calcistici, bensì anche quelli di basket, pallamano, volley e via dicendo. Considerando anche le serie “minori”, si calcola che siano impiegati oltre 10.000 addetti nel settore ed il risultato di questa gestione sono stadi pieni dappertutto, per tutte le discipline e in tutte le categorie.
Questo è il vero valore aggiunto dello sport tedesco che vi vogliamo raccontare brevemente con l'aiuto di Sven Langer, 43 anni (in foto), ovvero il responsabile del coordinamento del Sankt Pauli, laureato all'università di Amburgo in sociologia e cultura sociale.
Ci spiega prima di tutto che l'obiettivo principale del Fanladen è proprio quello di difendere, valorizzare e sviluppare la cultura di massa che, nel quartiere e allo stadio, il Sankt Pauli sta creando da decenni.
Sono presenti h24 sia sul territorio che allo stadio, dove fungono anche da raccordo tra la tifoseria e le istituzioni: un ruolo non certo gradevole, specie prima di alcune manifestazioni sportive potenzialmente a rischio come i derby. Nei tavoli di discussione con Lega Calcio, istituzioni e Polizia hanno sempre un ruolo di primo piano prima delle partite, per cercare di esaminare e prevenire le situazioni che potrebbero portare a contrasti "non sportivi".
Langer ci ricorda un fatto increscioso avvenuto anni fa, quando la polizia intervenne nei confronti di un gruppo di tifosi a Bielefeld, arrestando in blocco oltre 300 supporters del Sankt Pauli. Furono loro ad intervenire, ad intermediare e a sbloccare la situazione.
Al contrario dei coordinamenti italiani che distribuiscono solo biglietti, i fanladen in Germania lavorano per la crescita della cultura e, in questo senso, quello del Sankt Pauli è universalmente riconosciuto come uno dei migliori sulla piazza. Un duro, intenso e costante lavoro che ha tra i suoi scopi, per esempio, lo sviluppo dei settori giovanili, come il progetto U18 dove si tenta di formare pedagocicamente e sportivamente gli studenti e i giovani soci e tifosi. Nei fine settimana organizzano le trasferte non solo per i grandi, ma anche per gli Under 18 ed in molte occasioni è previsto l'incontro con gli U18 degli altri fanladen.
Il “Kiezkick” è invece un progetto dal profondo risvolto sociale. In poche parole si affiancano le famiglie meno abbienti, facendo fare attività sportiva ai ragazzi che non possono permettersi una tessera di socio: parliamo per la gran parte dei casi di famiglie di migranti, ma non mancano famiglie tedesche o italiane, spagnole, cinesi o afghane. Il lavoro sportivo-aggregativo viene svolto sui campi e nelle strutture sportive del Sankt Pauli, che le ha ricevute in comodato dalla città di Amburgo per i prossimi 90 anni (gli stadi e le attrezzature sportive sono sempre per il 95% di proprietà del comune, che le gestisce ).
Il fanladen organizza anche incontri e convegni istruttivi su aspetti della vita comune o su fatti particolarmente o politicamente rilevanti, come la seconda guerra mondiale, o viaggi organizzati ad Auschwitz per conoscere e ricordare la storia, o in occasione della giornata della memoria del 27 gennaio. Organizza anche concerti a sostegno delle varie organizzazioni che collaborano con il coordinamento, come il BW Hilfe, un'associazione di avvocati specializzati in immigrazione e nella repressione negli stadi. Proprio la repressione ultimamente è uno delle problematiche più sentite ed attuali.
I fanladen, a livello regionale, si trovano a convegno ogni tre mesi per dibattere sulle tematiche dello sport (come detto non esiste solo il calcio a Sankt Pauli ed in Germania) e sulle esperienze maturate, mentre a livello nazionale le riunioni sono annuali. Nelle attuali condizioni di emergenza sanitaria gli incontri sono stati giustamente fatti a distanza tramite videoconferenza.
A Sven e a tutti i suoi collaboratori vanno i nostri migliori auguri di buon lavoro: sono loro, infatti, la vera spina dorsale della cultura sportiva tedesca.
Nel prossimo appuntamento con il fanladen parleremo con un altro collaboratore e proveremo ad esaminare altri aspetti sportivi, sociali, culturali e politici del loro lavoro.
Complimenti per il lavoro che avete fatto, fate e farete in futuro e sempre “Forza Sankt Pauli”!