20 anni dopo Dax è ancora tra noi
La sera del 16 marzo 2003 Davide Cesare “Dax” veniva ucciso, a via Brioschi a Milano, dalle lame di un gruppo di tre fascisti A colpire il giovane militante antifascista furono un padre con i suoi due figli.
Giovedì scorso, 16 marzo 2023, ricorreva il ventesimo anniversario da quel brutale assassinio. Purtroppo, però, ancora una volta le istituzioni non vollero minimamente prendere in considerazione il lato politico dell'agguato e, come avvenuto subito dopo i fatti legati alla morte di Renato Biagetti nel 2006, all'inizio si parlò immediatamente di una semplice e “rissa tra balordi”.
Gli stessi compagni di Dax che invece, fin dall'inizio, capirono le motivazioni dell'agguato al loro compagno vennero caricati dai poliziotti in tenuta antisommossa. Il tutto avvenne davanti l'ospedale San Paolo di Milano, nella zona sud del capoluogo meneghino, dove Davide venne portato subito dopo l'accoltellamento.
Purtroppo quella corsa in ospedale non servì a nulla e Dax perì poche ore dopo. I compagni che erano giunti davanti la struttura ospedaliera vennero inoltre ritenuti colpevoli del casino creato e vennero condannati a pagare somme di migliaia di euro come risarcimento.
A 20 anni da quei tragici fatti sono state numerose le iniziative portate organizzate dagli antifascisti e antifasciste milanesi, ma non solo da loro, in ricordo di Davide Cesare “Dax”. Nello specifico, da giovedì 16 a domenica 19 marzo, si sono svolti una serie di eventi ed iniziative per ricordarlo a Milano. Tra questi possiamo citare un corteo giovedì 16 marzo partito da via Brioschi, proprio sotto la targa posta nel luogo dell'agguato, a cui hanno partecipato circa 2000 persone.
Sabato 18, invece, si è svolto un grande corteo nazionale, a cui hanno preso parte circa 10 mila manifestanti provenienti da tutta Italia, che ha preso il via da un luogo simbolo dell'antifascismo come Piazzale Loreto. Domenica 19, invece, si è svolta una intera giornata dedicata all'ambito del cosiddetto sport popolare nella cornice di parco Lambro.
Durante il corteo del 18, oltre a Dax, sono stati ricordati anche Fuasto e Iaio, due giovani militanti antifascisti del centro sociale Leoncavallo, ammazzati da camerati il 18 marzo 1978. Alla manifestazione, inoltre, era presenta una folta rappresentativa dell'ambito sportivo popolare nazionale che ha colto l'occasione per far sentire la propria voce anche su altri eventi che, tra poco, interesseranno l'area del capoluogo meneghino.
Ad esempio si è deciso di esprimere il proprio dissenso in vista delle Olimpiadi invernali del 2026, in programma tra Milano e Cortina. A tal proposito, durante la manifestazione, è stato esposto uno striscione che recitava “No alle Olimpiadi 2026, contro il vostro ghiaccio finto”.
Domenica 19, invece, dalle ore 10, sono iniziate una serie di eventi nel grande parco situato nella zona nord-est della città lombarda. A tali eventi hanno preso parte anche altre rappresentative sportive popolari provenienti da tutta Italia come gli All Reds Rugby di Roma e la Palestra Popolare Vincenzo Leone di Napoli. Nel corso della giornata si sono svolti tornei di vari sport: dal calcio al rugby fino al basket e alla pallavolo passando per l'acrobatica aerea e gli sport da combattimento.
Ma anche sui campi di calcio popolare e non si è ricordata la figura di Dax, all'avvicinarsi di questo importante anniversario, con striscioni e coreografie ad hoc. La più attiva da questo punto di vista è stata la tifoseria del St Ambreous.
Domenica 12 marzo, l'ultima disponibile e che apriva la settimana in cui cadeva l'anniversario, durante la partita casalinga con il Greco San Martino, i tifosi del St Ambreous hanno esposto uno striscione con il faccione di Dax stampato sopra e, ai lati di esso, hanno sventolato decine di bandierine bianche e rosse (i colori ufficiali della squadra popolare).
Ma la figura di Davide è stata ricordata anche nell'ambito calcistico più mainstream. Purtroppo, o per fortuna, il caso in questione ci porta fuori dai confini nazionali del Belpaese e precisamente ci accompagna nella città basca di San Sebastiàn, nell'estremo nord-est della Spagna (o nell'estremo est dei Paesi Baschi, viste le forti spinte indipendentiste che cercano da quelle parti dal governo centrale di Madrid).
In questa cittadina affacciata sull'Oceano Atlantico, proprio giovedì 16 marzo 2023, il giorno dell'anniversario, si disputava il ritorno degli ottavi di finale di Europa League tra la locale squadra della Real Sociedad e l'AS Roma.
Durante il secondo tempo del match, chi scrive era presente nel settore ospiti di quel gioiellino che è la Reale Arena, è stato alzato, nella curva dei tifosi della Real, uno striscione che recitava “Dax Odia Ancora”. Nessuna sorpresa visto che gli ultras dei los Txuri-urdin (che dal basco all'italiano si può tradurre come “i biancoblu”) sono famosi per i loro ideali antifascisti e per le loro già citate idee indipendentista dal governo di Madrid. Se poi nel settore ospiti era presente una tifoseria che ha forti simpatie per l'estrema destra ecco che, forse, si spiega il perché di questa decisione.