Il Sankt Pauli cambia pelle: addio al marchio Under Armour
Il Sankt Pauli cambia pelle. Stiamo parlando delle divise che, dalla prossima stagione, non avranno più la scritta e il logo di Under Armour sul petto. La società dei Pirati e l'azienda americana con sede a Baltimora si sono detti addio nelle ultime ore: un rapporto travagliato negli ultimi tempi e piani aziendali evidentemente differenti hanno decretato questo divorzio che, noi pensiamo, non farà strappare certo i capelli a molti tifosi del Sankt Pauli.
Negli anni, infatti, questo accordo aveva portato molte critiche all'interno del Sankt Pauli ed ora la speranza è quella di prendere un fornitore esente da “criticità”: infatti alcune discutibili scelte del CEO Kevin Plank, prima tra tutte l'endorsement per Donald Trump, avevano spiazzato molti clienti del marchio, non ultimi la società ed i tifosi BraunWeiss. Senza contare la fornitura di materiale tecnico a polizia ed esercito statunitensi, la vicinanza alla potente lobby americana delle armi NRA e qualche scandalo legato al sessismo all'interno dell'azienda. Una serie di scivoloni che aveva portato alcuni soci del Sankt Pauli a chiedere il divorzio tra e Pirati ed il marchio del Maryland: una petizione che nel 2018 aveva raccolto oltre 50.000 firme di tifosi che chiedevano anche un boicottaggio delle maglie.
Da quanto trapela nell'ambiente, Under Armour avrebbe anche prolungato la fornitura tecnica al Sankt Pauli, nonostante le perdite di questo anno ed una diminuzione di fatturato di oltre il 25%, però l'accordo tra le parti si esaurirà nei tempi previsti dal contratto, ovvero nel giugno 2021, dopo 5 anni dalla prima firma. Al momento tutto tace per quanto riguarda il nuovo sponsor tecnico e non si hanno nomi di eventuali futuri partner: di certo c'è che nel recente passato ci sono stati incontri con responsabili di Adidas e di Macron, ma entrambe i fornitori sarebbero stati poi scartati.