Watzke: "arroganti idioti", ma i fatti gli danno ragione
Hans Joachim Watzke, ad del Borussia Dortmund, ha scagliato una bordata indiretta contro il calcio inglese e italiano.
“Arroganti idioti”, questo il messaggio di Watzke che ha messo nel mirino i critici del campionato tedesco e del sistema associazionistico.
Tutto è partito dall’ex calciatore del Liverpool Dean Saunders, il quale ha affermato che Sadio Manè, fresco di passaggio al Bayern, giocherà in Bundesliga “con la sigaretta in bocca” (per dirlo all’italiana).
A ciò si sono unite le dichiarazione di Uli Hoeneß, presidente onorario del Bayern Monaco, che ha espresso dubbi sulla competitività del calcio tedesco a livello internazionale.
Il succo dei loro discorsi starebbe nelle “scarse” possibilità economiche garantite dal modello tedesco, basato su un sistema che lascia il potere decisionale nelle mani delle associazioni di persone alla base delle realtà sportive. I portatori di capitale esterno non possono essere quindi i “proprietari” di una squadra.
Questi sono i requisiti per iscriversi ai campionati DFB e DFL.
Tutto il contrario di ciò che avviene in Italia e Inghilterra dove comanda chi ha il capitale, mentre il tifoso/praticante sportivo è un semplice cliente escluso da ogni decisione.
Watzke ha tuonato così: “arroganti idioti”, un messaggio forte seguito da una spiegazione più precisa che smentisce i critici. L’ad del Borussia ricorda infatti come l’Europa League, seconda coppa europea per importanza, sia stata vinta da una squadra tedesca, che non è il Bayern, costruita sul modello associazionistico: l’Eintracht Francoforte.
E non finisce qui: anche la prima coppa europea, la Champions League, è stata alzata da un’associazione. Non sarà tedesco ma il Real Madrid basa la sua organizzazione interna su un’assemblea che elegge democraticamente il proprio presidente.
Una squadra che ha vinto molto a differenza di chi ha speso tantissimo per non trionfare in neanche una competizione internazionale.
Parole forti e interessanti quelle di Watzke. Nessun media italiano le ha riportate, probabilmente perché nella penisola non abbiamo ancora capito come funziona l’associazionismo nello sport.