Gemellaggi, storia e politica: Roma, Amburgo, Glasgow e Tel Aviv
Negli ultimi tempi il mondo ultras italiano e non è passato all'onor di cronaca, sulle pagine nazionali di numerosi quotidiani italiani, per i ripetuti scontri che ci sono stati tra tifoserie in molte zone del Belpaese. Una triste rassegna di scontri e prese di posizione istituzionali abbastanza ridicole che è partita lo scorso 8 gennaio quando, nell'area di servizio Badia al Pino est, a pochi km da Arezzo si sono dati appuntamento, ed hanno dato vita a qualche momento di tensione, le due tifoserie di Roma e Napoli.
A questi fatti sono seguite le decisioni del ministro dell'Interno Piantedosi che, almeno per chi scrive, non hanno avuto il minimo effetto positivo nel tentativo di fermare una situazione abbastanza incandescente. Il titolare del Vimininale, infatti, ha scelto la linea della repressione e del pugno duro ed ha vietato, sia agli ultras giallorossi che a quelli azzurri, di seguire i proprio beniamini in trasferta in giro per l'Italia per un arco temporale di due mesi.
Nelle ultime ore, però, il mondo ultras è tornato a far parlare di sé anche mettendo in risalto i numerosi gemellaggi che caratterizzano, per varie affinità tra le tifoserie stesse, il variegato mondo ultras italiano. Domenica scorsa ad esempio, 16 aprile 2023, gli stessi romanisti, nel corso della partita giocatasi allo stadio Olimpico tra Roma ed Udinese, hanno ricevuto una bella e piacevole sorpresa dagli ultras bianco-neri.
Dal settore ospiti dei friulani infatti, nel corso del match, è stato esposto uno striscione che recitava: “Salutiamo con rispetto quello storico muretto”. Il messaggio era rivolto ai Fedayn Roma, storico gruppo della curva sud romanista da oltre 50 anni che, fino ad inizio gennaio, occupava uno dei muretti che compongono il settore del tifo più caldo giallorosso.
I Fedayn il 4 febbraio scorso, dopo la partita giocata in casa con l'Empoli, sono stati vittime di un vero e proprio agguato da parte di alcuni paramilitari (descriverli come tifosi ci risulta difficile) serbi che tifavano la Stella Rossa di Belgrado. Pochi giorni dopo il vile attacco, nello stadio di Belgrado dove la Stella Rossa gioca le sue partite casalinghe, sono stati esposti gli striscioni storici dei Fedayn ed è stato dato loro fuoco: un gesto che, per alcuni, ha segnato, per quel che riguarda la mentalità ultras, la fine stessa dei Fedayn Roma dopo oltre mezzo secolo di reale supporto ai colori giallorossi in giro per l'Italia e l'Europa intera.
Un gemellaggio quello tra Udinese a Roma a livello ultras, che va avanti da alcuni anni. Già in occasione di una partita giocata alla Dacia Arena di Udine qualche anno fa, dal settore sopiti dei tifosi romanisti, venne esposto uno striscione, firmato dai Fedayn stessi, che così recitava: “Nelle avversità ci hai teso la mano, un saluto all'amico friuliano”.
Questo gemellaggio così forte va avanti da un po' ed ha una chiara finalità: contrastare altro gemellaggio storico che vi è tra i tifosi della Lazio e quelli della Triestina (entrambe molto vicine a posizioni politiche di estrema destra).
Visto che i laziali sono una dei rivali storici dei giallorossi ed i triestini di quelli dell'Udinese le due tifoserie hanno deciso di dare vita a questo unione tra ultras seguendo la logica del “ il nemico di un mio amico è anche egli stesso un mio nemico”.
Questi gemellaggi tra ultras, però, non hanno caratterizzato solamente il mondo sportivo italiano ma anche quello europeo. Tutti abbiamo ancora in mente le immagini dei tifosi atalantini che portavano il loro supporto agli ultras dell'Eintracht di Francoforte nel corso della doppia sfida, affrontata da questi ultimi, con il Napoli e valevole per gli ottavi di finale dell'attuale stagione di Champions League.
C'è chi dice che alcuni bergamaschi fossero presenti anche a Napoli, per il match ritorno, anche se il match era stato interdetto ai tifosi ospiti dal sovra-citato ministro dell'Interno italiano che evidentemente perde il lupo e non il vizio. Non ci sono notizie certe su questa loro presenza durante gli scontri tra ultras tedeschi e partenopei che hanno devastato il centro città de capoluogo campano arrivando anche in zone cittadine molto centrali come la bellissima Piazza del Gesù.
Gli stessi ultras del St Pauli di Amburgo hanno messo in piedi, nel corso degli ultimi anni, un gemellaggio storico con un'altra importante tifoseria molto apprezzata e conosciuta nel Vecchio Continente: quella del Celtic FC ed, in particolare, con il gruppo ultras scozzese dei Green Brigade. Questo gemellaggio ha però una storia più antica delle stesse Green Brigade, che sono nate nel primo decennio del XXI secolo. Il legame, invece, inizia nel corso del primo turno di Coppa Uefa 1996/'97. In quell'occasione vennero messe contro le squadre del Celtic e dell'Amburgo stesso, i cugini dei pirati di St Pauli, che tra i suoi tifosi conta anche molti supporter dell'estrema destra tedesca. Nel corso del match giocato a Glasgow si presentarono anche i tifosi del Rangers, a portare supporto agli ultra tedeschi, con cui condividono molti ideali politici, negli scontri che questi ultimi fecero scoppiare con i tifosi del Celtic. Gli ultras del St Pauli, da parte loro, non stettero a guardare e si unirono ai biancoverdi scozzesi contro i loro odiati cugini. Questo fu il primo atto ufficiale di un gemellaggio che diventò realtà solamente pochi anni dopo, ad inizio XXI secolo, quando venne fondato il gruppo sovra-citato, ed altamente politicizzati come gli ultras del St Pauli, della Green Brigade.
Ad inizio XXI secolo vi è stato inoltre un altro fattore che ha spinto a questo importante gemellaggio: l'avvicinamento dei due club a livello non solo di tifosi ma anche sul piano societario. Nel 2010, non a caso, il Celtic è stata la squadra invitata ufficialmente al Millentor per giocare la partita con cui si commemoravano i 100 dalla fondazione dello stesso St Pauli (nata il 15 maggio 1910). Questo fu un atto molto importante che decretò il gemellaggio a 360°.
Un altro campo in cui i due club stanno collaborando è quello del merchandising. Le due squadre danno la possibilità di trovare molti gadget del Celtic in numerosi shop del St Pauli e viceversa. Naturalmente tutto questo viene fatto seguendo i più rigidi parametri etici e politici che ci possano essere vista la natura fortemente politicizzata in sé dei due club in questione sotto numerosi punti di vista.
Negli ultimi anni tale gemellaggio si è leggermente raffreddato, ma solo a livello di ultras mentre per quel che riguardo il piano societario la situazione è rimasta uguale a prima. Questo raffreddamento è dovuto ad una scelta dei tifosi dei pirati di Amburgo che non è andata troppo giù agli esponenti della Green Brigade.
Il gruppo storico del Millentor Stadion, infatti, si è infatti avvicinato alla squadra dell'Hapoel Tel Aviv, una delle più attive del panorama calcistico di Israele. I suoi tifosi però, vale la pena ricordarlo, hanno gli ideali più a sinistra di tutto lo stadio medio-orientale e quindi, negli ultimi tempi, sono stati repressi in più modi, soprattutto dall'attuale governo di estrema destra guidato da Benjamin Netanyahu.
La Green Brigade, invece, negli ultimi anni ha mostrato più e più volte, praticamente ogni volta che le era possibile, il suo incontrastato appoggio alla causa palestinese che, dal 1948, porta avanti una vera e propria guerra contro lo stato sionista. Ma questo raffreddamento, come si dice, risulta essere tutta un'altra storia e a livello societario, che è quello che conta per davvero, non vi è stato ripetiamo il minimo allontanamento tra i due club.