L’avversario: Borussia Dortmund, la caduta del mito
C’era una volta il Borussia Dortmund, una società modello non solo in Germania ma nell’intera Europa sotto tantissimi punti di vista, anche
non squisitamente sportivi. Attaccamento dei tifosi, rispetto dei tifosi e valori sociali su tutti. Più volte su TuttoStPauli ne abbiamo tessuto le lodi, sia ai colori gialloneri che all’amministratore delegato Watzke (link).
Qualcosa però ultimamente è cambiato nella gestione dell’associazione, o meglio, forse covava già sotto la cenere e gli eventi degli ultimi anni lo hanno semplicemente portato alla luce. Attenzione: parliamo della dirigenza, non degli stoici tifosi che spesso tutt'ora resistono.
Il primo colpo alla dirigenza del BVB è arrivato poco più di un anno fa, con il supporto di Watzke al progetto di investitori sauditi nella Lega calcio tedesca. Un progetto (link) odiatissimo dai tifosi che sono riusciti ad unirsi e a farlo tramontare fragorosamente, costringendo gli investitori a ritirarsi dal progetto per la cattiva pubblicità. Lo stesso Watzke è stato fischiato dai suoi tifosi per questo appoggio al progetto.
Più recentemente, arriviamo all’estate scorsa, è arrivato l’annuncio di un accordo con la Rheinmetall, la più grande azienda militare di Germania, produttrice di carri armati e tanta altra attrezzatura esportata anche all’estero. La Rheinmetall non a caso ha commesse milionarie per l’esercito ucraino e non appena Israele ha iniziato l’operazione a Gaza, nell’ottobre 2023, ha visto immediatamente le proprie azioni impennarsi nel mercato azionario. Questo per capire l’impatto e l’importanza delle armi Rheinmetall: non a caso un accordo del genere è stato, ed è tutt’ora, oggetto di feroci critiche da parte dei tifosi gialloneri.
L'ultimo, infelicissimo, atto ostile della dirigenza giallonera è arrivato in occasione del primo anniversario dell’inizio delle ostilità in Palestina. L’associazione giallonera tramite i propri canali social ha ricordato un ragazzo israeliano morto negli scontri e tifoso del Beitar Gerusalemme (la cui tifoseria è tristemente nota), Liverpool e proprio Borussia Dortmund. Più o meno nelle stesse ore è circolata sul web la foto di un ragazzo ucciso dall’esercito di Israele e ritrovato tra le rovine di Gaza con la maglia giallonera di Marco Reus. Per lui nessuna menzione, nessun ricordo da parte del Borussia e ancora una volta si sono scatenate le proteste, tanto da far raccontare la storia ad un quotidiano come Repubblica (link) noto per essere tutt’altro che filopalestinese.
Insomma il calcio può unire e in Germania spesso lo fa, è sintomo di inclusione, rispetto ambientale e sociale, è sport per tutti. Purtroppo il Borussia Dortmund, prossimo avversario del St Pauli domani (venerdì) sera, sembra aver preso una direzione un po’ diversa.